Ho seguito molto attentamente il dibattito su passato, presente e futuro della destra italiana, in particolare, gli autorevoli interventi di Marcello Veneziani, Marco Valle, Nello Musumeci, Giorgia Meloni e Francesco Storace. Il primo dato di fatto è che la destra post-missina è diventata irrilevante nello scenario politico e culturale italiano. Il secondo dato di fatto è che lo spazio politico a destra, lasciato colpevolmente vuoto dai vertici finiani della vecchia AN, è stato abilmente occupato dalla nuova Lega di Matteo Salvini.
Se da una parte la Lega Nord, oggettivamente, fatica a diventare credibile movimento politico nazionale, dall'altra, Fratelli d'Italia non avanza perché ancora ostaggio delle logiche e degli interessi dei vecchi colonnelli che hanno già fatto fallire il progetto di Alleanza Nazionale e che, ora, tentano di mettere le mani sul patrimonio economico ed immobiliare della omonima Fondazione, proprietà morale e legale di tutti coloro che sono stati dirigenti, militanti ed iscritti del MSI.
Oggi, io, come la stragrande maggioranza del popolo della destra, non sono pienamente convinto di nessuna offerta partitica, quindi rimango alla finestra, occupandomi solo della tutela della tradizione e del patrimonio missino, e di iniziative culturali e sociali. Salvini dovrebbe passare dalle parole ai fatti, dalla lega nordista ad un vero e proprio Fronte nazional-popolare, e la Meloni, eliminata tutta la vecchia zavorra, dovrebbe convergere ed aderire a questo nuovo soggetto politico. Vedremo...
Roberto Jonghi Lavarini
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