Con il colonialismo, soprattutto con quello italiano (imperiale e fascista), stavamo bene noi europei ma stavano sicuramente meglio anche i popoli africani ai quali veniva garantita stabilità, ordine ed un minimo di benessere. Con la decolonizzazione, abbiamo abbandonato quei popoli nel caos, nella povertà, nelle divisioni etniche e religiose, in balia di dittatori e regime corrotti e dello sfruttamento delle multinazionali. La verità, politicamente scorretta, è che quelle terre sono ricchissime di risorse naturali ma quei popoli non sono ancora in grado di utilizzarle e governarle. Siamo di fronte ad una vera e propria invasione di nuovi barbari, soprattutto negri e mussulmani, abbiamo il dovere di difendere la nostra civiltà europea, bianca e cristiana, la nostra identità e la nostra sicurezza. Dobbiamo essere noi a tornare in Africa a portare civiltà e giustizia, anche con la forza militare, per sconfiggere il terrorismo islamico ed il banditismo tribale. Bisogna chiudere le frontiere, pattugliare le coste, espellere immediatamente tutti i clandestini. Gli unici veri rifugiati da aiutare ed accogliere sono solo i cristiani perseguitati che, nei loro paesi di origine, dopo le ipocrite guerre democratiche, rischiano di essere sgozzati.
Questa Chiesa, buonista e relativista, da molto tempo, in profonda crisi morale ed identitaria, in pieno caos teologico e liturgico (chitarre, applausi, arcobaleni, preti in borghese e comunione nelle mani), spesso al limite della eresia, piace molto a giornalisti ed intellettuali, soprattutto ai non cristiani, persino ai compagni atei ed ex anticlericali, ma sempre meno al popolo dei fedeli. Applaudono ebrei e mussulmani ma piangono i cristiani orientali ed africani perseguitati e massacrati dal terrorismo islamico, applaudono omosessuali e coppie irregolari ma le famiglie naturali, soprattutto quelle numerose, si sentono sempre più abbandonate a loro stesse. Tutti i numeri concordano, purtroppo, in questa analisi sul pontificato del piacione latino Papa Francesco. Noi, al netto delle inopportune continue dichiarazioni politiche di certo clero mondano e progressista, che andrebbe opportunamente zittito, continuiamo a pregare per la Chiesa Cattolica, il Pontefice regnante ed il popolo dei fedeli, e ci stringiamo intorno a quelle roccaforti della tradizione come la benemerita Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata da quel sant’uomo di Monsignor Marcel Lefevbre. Certo, guardiamo, con grande invidia e simpatia, alla autorevolezza, oltre che alla estetica, della Ortodossia russa e slava che, non a caso, continua ad aumentare il numero di praticanti e sacerdoti.
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