DESTRA LOMBARDA
martedì 10 luglio 2018
venerdì 6 luglio 2018
Intervista a Roberto Jonghi Lavarini
venerdì 6 luglio 2018
Intervista "senza sconti" a Roberto Jonghi Lavarini
Roberto
Jonghi Lavarini, 46 enne storico esponente della destra sociale, dopo il convegno milanese
con il filosofo tradizionalista russo Aleksandr Dugin (consigliere del
presidente Vladimir Putin), ha in programma altre due incontri che già stanno
facendo molto discutere. A settembre, Jonghi, ha poi inviato in Italia, il "vecchio leone" della estrema destra francese, Jean Marie Le Pen a presentare il suo libro autobiografico. Incontriamo il “Barone Nero” in un bar nel centro di
Milano, di fronte al Castello Sforzesco, dove sembra molto conosciuto e ci
presenta subito uno dei suoi stupefacenti amici, niente di meno che Sua Altezza
Imperiale il principe Patrizio Tomassini Paternò Leopardi di
Costantinopoli,
con il quale aveva appuntamento, prima di noi, per questioni di araldica
e
ordini cavallereschi (altra sua grande passione oltre alla politica).
Prima del nobile bizantino, tanto per dire, il poliedrico Jonghi, con
"spirito crociato", ha incontrato un vescovo ortodosso libanese, del
quale ci mostra subito le foto, per parlare della persecuzione dei
cristiani in Siria e della raccolta fondi internazionale per armare e
addestrare le loro milizie, in difesa di chiese e villaggi.
Abbiamo ricevuto da "Fare Fronte" (la sua ultima sigla politica) due inviti via email: lunedì 9 luglio, riunione con il vice presidente del Senato, Ignazio La Russa, e giovedì 12 incontro con l'eurodeputato leghista Mario Borghezio… Jonghi: ci può chiarire la sua posizione che a noi sembra qaunto meno schizzofrenica?
Ignazio e Mario sono entrambi miei cari vecchi amici... Mi sono
iscritto al MSI a 14 anni, e, da allora, ho sempre militato dalla stessa parte,
cercando di rimanere uomo libero e coerente. Non ho cambiato idee, anzi, le ho
approfondite e consolidate. E’ il mondo ad essere cambiato, gli equilibri
geopolitici globali, oltre che il sistema democratico parlamentare dei partiti che è fallito.
Con la caduta del Muro di Berlino, è iniziata la lenta ma inesorabile agonia,
non solo del comunismo ma anche del sistema bipolare USA-URSS, e
di tutte le
contrapposizioni imposte dalla “guerra fredda”. Sono risorte le identità
culturali e religiose, i popoli e le nazioni. Si è risvegliata la Santa
Russia Ortodossa, Terza Roma, e con lei nuove prospettive imperiali
eurasiatiche. Con Tangentopoli, invece, sono
morti i vecchi partiti ideologici, democratici e popolari, si sono
indeboliti
la politica tradizionale, il sistema di rappresentanza e di selezione
della
classe dirigente. Al loro posto sono nati movimenti carismatici e di
protesta,
e gli spazi lasciati vuoti dalla nuova politica (e dai suoi
rappresentanti veramente
mediocri), sono stati occupati dai poteri forti della economia e della
finanza
che hanno iniziato, non solo in Italia ma in tutta Europa, a farla da
padroni.
In questo quadro generale, io rimango fedele a determinati valori e idee
immanenti,
piuttosto che a fragili e precari sistemi partitici, sempre più mal
gestiti in
maniera privatistica, per cooptazione amicale.
Roberto Jonghi Lavarini con Marine Le Pen e Alexandr Dugin |
La sua
risposta mi sembra chiara, articolata, quasi convincente. Ma cosa risponde a
chi la accusa di pensare solo alla sua carriera personale o di essere un "pazzo
ingestibile"?
Chi dice
questo non mi conosce o è in assoluta malafede. Guardi, avessi voluto fare carriera
ci avrei pensato trent’anni fa... Mio padre è stato dirigente di Assimpredil e
della destra DC, mio nonno era un potente e ricco immobiliarista, aristocratico
e cattolico, legato al Vaticano, avrei fatto altre scelte, invece, mi sono
iscritto al Fronte della Gioventù di Via Mancini (storica sede milanese del
Movimento Sociale). Sinceramente, non so se ho fatto bene, al
mio posto hanno
fatto carriera tanti ciarlatani opportunisti... Forse io sarei stato più
utile
alla mia comunità politica e culturale, oltre che a me stesso ed alla
mia
famiglia. Poi, di occasioni ne ho avute diverse, ma ho sempre
privilegiato la
coerenza e la libertà... In molti mi temono perché dico quello che penso
e
cerco di fare quello che dico. Per mediocri e codardi, genio e coraggio
sono
pazzie, allora: sono certamente un pazzo idealista, e, in questo senso,
per
loro, sicuramente pericoloso. Conosco vita, morte, miracoli e scheletri
nell’armadio di tutti i politici milanesi: potrei raccontarvi aneddoti e
particolari tragicomici, di tanti miserabili inutili parassiti che, a
differenza mia, hanno fatto carriera,
ma mi sono ripromesso di non parlare male più di nessuno. Il tempo è
prezioso e
le energie vanno utilizzate per pensieri e azioni positive. "Non ti
curar di loro ma guarda e passa"... Certo, però non porgo l'altra
guancia, e se uno mi tira un ceffone io rispondo con due pugni
bene assestati nello stomaco e in testa... In senso metaforico
naturalmente (dice ridendo divertito...)
Roberto Jonghi con Daniela Santanchè, Ignazio La Russa e Mario Borghezio |
Fatte queste
premesse e battute, torniamo ai due appuntamenti di settimana prossima, ed ai suoi
progetti, di cui si parla in rete e sui giornali...
Io e il
circolo Fare Fronte abbiamo aderito a Fratelli d’Italia, lo scorso congresso
nazionale di Trieste, riconoscendo a Giorgia Meloni, riposizionatasi
stabilmente a destra (finalmente ma in grave ritardo politico, lasciando quindi spazio alla Lega di Matteo Salvini), la coerenza e la
chiarezza delle scelte, nel solco della migliore tradizione missina.
Svolta rappresentata anche simbolicamente dal nuovo logo: senza riferimenti
ad AN ed a quella mer.. di Fini (la faccia di Jonghi mostra rabbia e disgusto nel parlare di Gianffranco Fini) e con la nostra bella fiamma tricolore in grande evidenza. Ma alla
linea politica non è poi seguita la necessaria apertura e riorganizzazione del
partito sul territorio. Per questo, lunedì chiederemo ufficialmente la
convocazione dei congressi ed il rinnovamento di Fratelli d’Italia, secondo
rigorosi criteri di partecipazione e meritocrazia. Quella di giovedì, invece, è
altra cosa, una riunione a sostegno del progetto culturale ed editoriale del giornale “Idee
per l’Europa dei Popoli”, una iniziativa assolutamente trasversale e
apartitica, che vuole “fare fronte” contro la plutocrazia mondialista, unendo
tutte le forze nazional-popolari, sociali, identitarie e sovraniste. Una
battaglia metapolitica che io-noi portiamo avanti dal lontano 2000, sul modello
del Front National francese, come si può facilmente verificare in rete. Non ci
piacciono i partitini e le scissioni: non vogliamo dividere ma unire, ma per lavorare ci servono ruoli, strumenti e mezzi.
https://www.mediapason.it/i-programmi/senza-sconti/int121.pdf
sabato 30 giugno 2018
IDEE per l'EUROPA dei POPOLI
IDEE per l'EUROPA dei POPOLI
Rinnovato giornale culturale, metapolitico, nazional-popolare, identitario, patriottico e sovranista... Presente e scaricabile comodamente online, stampato in 50.000 copie a diffusione militante, nei circoli e librerie d'area... Obbiettivo ambizioso: un mensile cartaceo in tutte le edicole d'Italia, dal prossimo gennaio 2019.
Un progetto editoriale promosso dal vulcanico Mario Borghezio (storico eurodeputato leghista, vice capo gruppo delle "destre europee", capo delegazione della commissione esteri, presidente della Fondazione federalista per l'Europa dei Popoli). Suo "braccio destro" in questa operazione culturale, trasversale e apartitica, è il "barone nero" Roberto Jonghi Lavarini (esponente della destra sociale, radicale e tradizionalista, presidente del movimento Fare Fronte, candidato con Fratelli d'Italia, alle scorse elezioni politiche). Questo lo "zoccolo duro" della squadra: Luciano Lucarini (editore), Andrea Rognoni (direttore responsabile), Max Bastoni (capo redattore e consigliere regionale lombardo), Edoardo Anghinelli (segretario di redazione).
Contatti, informazioni, proposte, collaborazioni, contributi:
"Radici profonde, rami forti" dice un vecchio detto della mia tribù Walser (tedesco-vallese" del Monte Rosa). Il mio ragionamento metapolitico parte da questa genuina e antica saggezza popolare. I Walser sono un piccolo e fiero popolo alpino germanico diviso in villaggi, enclave in alta quota, sparsi su tutto l'arco alpino, dalla Svizzera all'Austria, dove hanno mantenuto le loro tradizioni etnologiche, religiose e linguistiche (parlano un dialetto tedesco arcaico). In Italia sono certamente note a tutti le località turistiche di Gressoney, Im Land (Alagna Valsesia) e Z'Makanà (Macugnaga), alle quali aggiungo la mia Urnafasch (Ornavasso), paesini che hanno mantenuto intatte le proprie caratteristiche che ne fanno luoghi tipici e affascinanti. Tornare nelle mie terre, o andare ai Walsertreffen (raduni internazionali delle comunità Walser) con le mie figlie, vestendo i nostri abiti tradizionali, brindando e cantando con il mio prossimo (etimologicamente, colui che mi è più vicino), mi fa ritrovare e connettere con le mie origini ancestrali, con la terra dei miei padri (da cui il termine patria), dando consapevolezza e forza alla mia identità, profondo significato etologico e spirituale alla mia esistenza su questa terra. Riallacciarsi alla Tradizione, è riprendere linfa e vigore, è essere in ordine, ovvero al posto giusto, deciso del buon Dio, dal destino, in questo universo. Ma ogni singola tradizione, come dicevano i grandi studiosi, filosofi e maestri, Julis Evola e Renè Guenon, fa parte e si riallaccia alla unica grande Tradizione che costituisce, insieme alle leggi naturali, la vera essenza della nostra umana civiltà, una unica visione del mondo, degli uomini e della società. Essere fedele alle proprie radici specifiche, vuol dire capire e rispettare quelle altrui, e partecipare veramente alla umanità nel suo complesso. Solo chi capisce e rispetta se stesso, può capire e rispettare gli altri. Questo è lo spirito comune, la weltanschauung, che unice gli amici, collaboratori e sostenitori dI questo progetto editoriale e delle storiche battaglie culturali e identitarie, prima che politiche, di Mario Borghezio. Questo giornale ha l'ambizioso obbiettivo di essere la base di un grande fronte nazional-popolare, per informare, formare e selezionare, secondo criteri meritocratici, una classe dirigente, consapevole e preparata, di autentici patrioti, una nuova aristocrazia europea, nel senso etimologico e tradizionale di governo dei migliori, che si dedichi veramente al bene delle nostre comunità locali, alla tutela dei territori e delle radici, alla difesa dei nostri legittimi e sacrosanti interessi politici, militari ed economici in Europa, nel "mare nostrum" Mediterraneo e nel mondo. Uniamo le forze e le Idee per l'Europa dei Popoli. Roberto Jonghi Lavarini
domenica 21 gennaio 2018
ELEZIONI 4 MARZO 2018 : FARE FRONTE !!!
ROBERTO JONGHI LAVARINI, DEBORA DELL'ACQUA e RENATO MATURO
saranno candidati alle prossime elezioni, il primo alla camera dei deputati, gli altri due alla regione Lombardia
con le liste patriottiche di FRATELLI d'ITALIA di Giorgia Meloni, nella coalizione di centrodestra
www.farefronte.org - Informazioni, contatti, sostegno: farefrontenazionale@gmail.com
giovedì 9 novembre 2017
lunedì 20 febbraio 2017
Per una ITALIA SOVRANA !
La nascita del Movimento Nazionale per la Sovranità di Francesco Storace deve necessariamente accelerare la ricomposizione a destra, intorno al gruppo principale, ovvero a Fratelli d'Italia, ed alla sempre più solida e promettente figura politica di Giorgia Meloni. Sottoscriviamo, quindi, il giusto e realista appello alla unità, lanciato, su Libero quotidiano, da Marcello Veneziani, presidente del comitato scientifico e culturale della fondazione Alleanza Nazionale, che propone di superare antiche divisioni, riorganizzando e rinnovando la destra, a partire dalle prossime elezioni politiche: lista unitaria, i vecchi colonnelli candidati (per l'ultmo giro) al senato, gli emergenti ed i volti nuovi alla camera. Noi ci siamo e ci saremo!
Roberto Jonghi Lavarini
Destra per Milano - Destra Lombarda
DESTRA SOCIALE - www.destrasociale.eu
Roberto Jonghi Lavarini con donna Orsola Mussolini ed il prof. Luca Romagnoli |
lunedì 30 gennaio 2017
La DESTRA SOCIALE torna protagonista in Lombardia.
Grande successo politico, mediatico e di pubblico, numeroso e qualificato, al convegno “Destra unita, fare fronte, andare avanti”, organizzato da Roberto Jonghi Lavarini, giovedì scorso a Milano. Durante il lungo e animato dibattito, al quale hanno partecipato circa duecento patrioti milanesi, sono intervenuti: Stefano Di Martino (già vice presidente del consiglio comunale), l’on. Prof. Luca Romagnoli (presidente del movimento nazionale Destra Sociale), Daniele Coldan, Silvio Caleffi, Barbara Strappelli ed il prof. Angelo Ruggiero. Molto apprezzato l’intervento di Fabio Flenda che, dopo una vita dedicata al lavoro ed all’aviazione, insieme ad un nutrito gruppo di imprenditori e professionisti, ha deciso di impegnarsi in prima persona, per formare una nuova destra, unita e rinnovata, nel nome della giustizia sociale e della sovranità nazionale.
Non solo destra: all’incontro era presente come "padrone di casa", il consigliere di zona Gianpaolo Berni Ferretti di Castel Ferretto, liberale di Forza Italia, e sono intervenuti anche l’on. Angelo Ciocca (eurodeputato della Lega Nord), e gli esponenti centristi Beatrice Del Balzo e Fabrizio Battanta, già candidati nella lista civica Parisi.
In sala erano presenti: i comandanti Giancarlo Cioffi (97enne presidente della associazione Arma Cavalleria), Mauro Melchionda (paracadutisti) e Pierpaolo Silvesti (arditi); storici esponenti della cultura e del giornalismo come Fabrizio De Marinis, Luciano Garibaldi, Giuseppe Manzoni di Chiosca e Franco Polver, i dirigenti della Destra Sociale, Jacopo Bianchi ed il conte Alessandro Romei Longhena.
Ospite della serata, donna Orsola Mussolini, classe 1972, discendente diretta del duce Benito, che ha ringraziato dell’invito, incoraggiando i presenti ad "amare l'Italia ed a lavorare per il bene comune della patria, con particolare attenzione nei confronti della educazione delle giovani generazioni e delle fasce più povere e deboli della popolazione italiana". Ad Orsola Mussolini, è stata consegnata la tessera d’onore della associazione metapolitica Destra Sociale, con l’invito di Roberto Jonghi Lavarini a scendere in campo:"per riunire la destra italiana, nel nome della continuità ideale e del rinnovamento nella tradizione".
Ospite della serata, donna Orsola Mussolini, classe 1972, discendente diretta del duce Benito, che ha ringraziato dell’invito, incoraggiando i presenti ad "amare l'Italia ed a lavorare per il bene comune della patria, con particolare attenzione nei confronti della educazione delle giovani generazioni e delle fasce più povere e deboli della popolazione italiana". Ad Orsola Mussolini, è stata consegnata la tessera d’onore della associazione metapolitica Destra Sociale, con l’invito di Roberto Jonghi Lavarini a scendere in campo:"per riunire la destra italiana, nel nome della continuità ideale e del rinnovamento nella tradizione".
Obbiettivi politici della Destra Sociale sono, in ordine: riunire le varie anime della destra italiana intorno a Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia, attraverso un congesso costituente; la creazione di un fronte nazionale (come quello francese) insieme alla Lega Nord di Matteo Salvini; l'organizzazione di una nuova alleanza programmatica ed elettorale con Forza Italia e tutte le forze che si oppongono veramente alla sinistra, per vincere le prossime elezioni politiche anticipate e tornare al buon governo della patria, nel segno della tutela della sovranità nazionale, della difesa della giustizia sociale, del sostegno alla sana economia produttiva che crea lavoro e benessere, e della salvaguardia della cultura, tradizione ed identità del nostro popolo (compreso dimore storiche, patrimonio artistico, paesaggio, natura ed enogastronomia, quindi turismo e "made in Italy").
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