CCP

lunedì 31 agosto 2015

Fare Fronte, con la Lega, contro mondialismo, immigrazione e terrorismo!

 
La politica democratica, partitica ed elettorale, mi piace sempre meno. Sono politicamente cresciuto con il Movimento Sociale Italiano che, nonostante tutti i suoi difetti, era veramente una “comunità di credenti e combattenti” dove si faceva buona Politica e c’era una vera classe dirigente, capace e preparata, seria e motivata, colta e coraggiosa. Dopo l’illusione della prima AN ed il lampo della Fiamma, non ho più trovato una collocazione, per me, soddisfacente, ed ho inutilmente cercato alternative unitarie a destra. Ma la nostra area si è polverizzata e marginalizzata da sola, fra opportunisti voltagabbana e presunti duri e puri, fino a scomparire dalla scena politica nazionale. Periodicamente, disgusto e delusione, mi fanno allontanare dalla militanza ma, alla fine, ha sempre prevalso la passione politica ed il patriottico senso del dovere. Ora c’è in ballo il progetto di Destra Lombarda ma, in sintesi e con estrema chiarezza, mi sono convinto che, in questo difficile momento storico e politico internazionale, è nostro dovere essere realisti e fare fronte contro i nemici comuni (plutocrazia mondialista, immigrazione terzomondista e terrorismo islamico), facendo pragmaticamente quadrato intorno al soggetto politico più forte del momento, ovvero la Lega di Matteo Salvini. Certo la nostra comunità deve avere il giusto riconoscimento, ruolo e spazio di azione, ed in questo dobbiamo impegnarci tutti, mostrando ai nostri alleati, oltre alla nostra coerenza ed al nostro stile, anche la nostra forza ed intelligenza politica. (Roberto Jonghi Lavarini)


Verità politicamente scorrette...

 
Con il colonialismo, soprattutto con quello italiano (imperiale e fascista), stavamo bene noi europei ma stavano sicuramente meglio anche i popoli africani ai quali veniva garantita stabilità, ordine ed un minimo di benessere. Con la decolonizzazione, abbiamo abbandonato quei popoli nel caos, nella povertà, nelle divisioni etniche e religiose, in balia di dittatori e regime corrotti e dello sfruttamento delle multinazionali. La verità, politicamente scorretta, è che quelle terre sono ricchissime di risorse naturali ma quei popoli non sono ancora in grado di utilizzarle e governarle. Siamo di fronte ad una vera e propria invasione di nuovi barbari, soprattutto negri e mussulmani, abbiamo il dovere di difendere la nostra civiltà europea, bianca e cristiana, la nostra identità e la nostra sicurezza. Dobbiamo essere noi a tornare in Africa a portare civiltà e giustizia, anche con la forza militare, per sconfiggere il terrorismo islamico ed il banditismo tribale. Bisogna chiudere le frontiere, pattugliare le coste, espellere immediatamente tutti i clandestini. Gli unici veri rifugiati da aiutare ed accogliere sono solo i cristiani perseguitati che, nei loro paesi di origine, dopo le ipocrite guerre democratiche, rischiano di essere sgozzati.
 
 
 
Questa Chiesa, buonista e relativista, da molto tempo, in profonda crisi morale ed identitaria, in pieno caos teologico e liturgico (chitarre, applausi, arcobaleni, preti in borghese e comunione nelle mani), spesso al limite della eresia, piace molto a giornalisti ed intellettuali, soprattutto ai non cristiani, persino ai compagni atei ed ex anticlericali, ma sempre meno al popolo dei fedeli. Applaudono ebrei e mussulmani ma piangono i cristiani orientali ed africani perseguitati e massacrati dal terrorismo islamico, applaudono omosessuali e coppie irregolari ma le famiglie naturali, soprattutto quelle numerose, si sentono sempre più abbandonate a loro stesse. Tutti i numeri concordano, purtroppo, in questa analisi sul pontificato del piacione latino Papa Francesco. Noi, al netto delle inopportune continue dichiarazioni politiche di certo clero mondano e progressista, che andrebbe opportunamente zittito, continuiamo a pregare per la Chiesa Cattolica, il Pontefice regnante ed il popolo dei fedeli, e ci stringiamo intorno a quelle roccaforti della tradizione come la benemerita Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata da quel sant’uomo di Monsignor Marcel Lefevbre. Certo, guardiamo, con grande invidia e simpatia, alla autorevolezza, oltre che alla estetica, della Ortodossia russa e slava che, non a caso, continua ad aumentare il numero di praticanti e sacerdoti.

venerdì 21 agosto 2015

Il Punto di Roberto Jonghi Lavarini.


 
“IL PUNTO”

21 agosto 2015

La situazione internazionale è molto grave: a causa delle ipocrite guerre “democratiche” americane (inglesi e francesi), i 3/4 dell’Iraq e la metà della Siria sono nelle mani del più feroce e disumano terrorismo islamico (sunnita wahabita e salafita), la Libia è nell’anarchia e nel caos, e l’Egitto in grave difficoltà. La plutocrazia mondialista mira a destabilizzare e distruggere la nostra civiltà europea e cristiana, imponendo ai popoli ed alle nazioni, la sua dittatura finanziaria e bancaria. L’occidente vive una gravissima crisi, spirituale, morale e culturale, prima che politica, economica e sociale. L’invasione di immigrati extraeuropei (soprattutto mussulmani) deve essere inquadrata, capita e combattuta in questo contesto generale. Stesso discorso vale per la politica italiana, completamente succube di questi eventi epocali e di questi poteri forti sempre più forti. Tutte le nostre analisi e previsioni geopolitiche degli scorsi anni si sono rivelate, purtroppo, esatte: avevamo ragione su tutto ma siamo rimasti minoranza critica inascoltata. Ora è venuto veramente il momento, prima che sia troppo tardi, di reagire alla decadenza interna ed alla invasione esterna, riunendo tutte le forze sane, facendo fronte comune in un grande movimento nazional-popolare.

Destra per Milano evolve in Deste Lombarda e già pensa a come coordinarsi con analoghi gruppi spontaneamente nati in Piemonte, Liguria, Abruzzo, Campania e Sicilia. Ma non vogliamo, ripeto ancora una volta, creare l’ennesimo partitino dello zero virgola, ma un forte movimento di opinione e pressione politica, che faccia informazione e formazione, che scuota le coscienze del popolo e che influenzi positivamente le scelte partitiche, elettorali ed istituzionali. Noi dialoghiamo e ci confrontiamo con tutti ma i nostri interlocutori privilegiati rimangono, ovviamente, la Lega Nord di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, entrambi posizionatisi finalmente e stabilmente a destra. La prima partita importante sarà quella delle elezioni comunali di Milano, nel 2016, dove, da destra, daremo il nostro determinante contributo politico, di idee e militanza, alla coalizione di centrodestra, per riconquistare e tornare a ben governare la nostra città. Ma non si vota solo a Milano, penso a Rho e ad altri importanti comuni lombardi dove saremo sicuramente presenti.

In queste vacanze ho incontrato e mi sono confrontato con tanta gente, importanti esponenti politici quanto semplici militanti e simpatizzanti, imprenditori e giornalisti, uomini di cultura e saggi popolani, italiani del nord e del sud, giovani e anziani, che mi hanno arricchito di informazioni, idee e buoni consigli. Segnalo, fra tutti, il casuale e piacevole incontro, voluto dal destino, in un paesino sull’Etna, con Salvatore Lentini, che, con la sua colta e calorosa accoglienza siciliana, mi ha fatto ricoprire il senso autentico e profondo del cameratismo, ovvero l’appartenenza alla stessa “comunità ideale di credenti e combattenti”.

Ricordo, sempre, a tutti, innanzitutto a me stesso, di rimanere saldamente “uomini in piedi, sopra le rovine”, anche se realisticamente dobbiamo imparare bene a “cavalcare la tigre”.

ROBERTO JONGHI LAVARINI