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mercoledì 30 settembre 2015

DESTRA PER MILANO - DESTRA LOMBARDA

ATTENZIONE: questo blog non è più operativo!

La nuova pagina web ufficiale del movimento civico nazional-popolare DESTRA PER MILANO - Destra Lombarda è soltanto:
 
 

martedì 29 settembre 2015

"Il mondo è cambiato, servono nuove sintesi"...


Mentre continua il nuovo sondaggio dell’associazione culturale Grande Milano, http://progettomilano.it/, alla quale, in neanche un mese, hanno già partecipato 683 distinti cittadini milanesi (test piccolo ma significativo), il movimento civico Destra per Milano applaude l’accelerata di Silvio Berlusconi e di Roberto Maroni, sulla scelta del candidato sindaco di centrodestra.
"Noi, da destra, sosteniamo l’unità, il rinnovamento, l’allargamento ed il rilancio del centro destra. Basta fare nomi a caso: i vertici del centro destra scelgano un candidato autorevole e super partes o convochino subito le elezioni primarie di coalizione, alle quali, da tempo, siamo ufficialmente candidati solo io e Giulio Gallera
questa la dichiarazione di Roberto Jonghi Lavarini, coordinatore del nuovo movimento regionale Destra Lombarda, già esponente della Fiamma Tricolore di Pino Rauti e de La Destra di Francesco Storace, che si dice pronto a sostenere il candidato unitario ed a confluire nella Lista Civica del Sindaco, insieme a Gente di Milano, Noi per Milano, il Partito Nuova Italia, il Partito Liberale Italiano ed altre realtà operanti sul territorio milanese.
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JONGHI (DESTRA): “Il mondo è cambiato, servono nuove sintesi”.
Intervistiamo  Roberto Jonghi Lavarini, 43enne,  storico esponente della destra missina lombarda, attualmente non è iscritto a nessun partito politico ma è ugualmente attivissimo in associazioni ed iniziative, culturali e sociali, oltre che come provocatorio opinionista radiotelevisivo.
Quale è la Tua attuale posizione politica?
Sono e rimango un uomo di destra, orgoglioso e coerente, ma il mondo è profondamente cambiato, rimangono i valori di riferimento ma servono delle nuove sintesi politiche. Per questo, auspico il superamento del vecchio quadro politico, e la nascita di una nuova forza popolare, sociale e  identitaria, una Lega Italia, guidata da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Parallelamente, sostengo l’unità, il rinnovamento, l’allargamento  ed il rilancio di tutto il centro-destra, a partire da Milano.
Ma quale sindaco al posto di Pisapia?
Chiunque meglio di lui e dei suoi compagni. Del Debbio sarebbe stato ideale ma si è defilato. De Albertis potrebbe essere una valida alternativa ma deve schierarsi. Altrimenti, da tempo, è pronto Giulio Gallera di Forza Italia, galantuomo cattolico liberale, età giusta, avvocato, padre di famiglia, politico capace ed amministratore pubblico con una lunga esperienza. Con una buona squadra ed il sostegno della coalizione e di liste civiche, può riconquistare Milano. Ma bisogna prepararsi ad una dura battaglia politica.
E sulla situazione economica?
Fino a quando ci sarà questa intollerabile tassazione, non ci potrà essere alcuna vera ripresa, punto, tutto il resto sono balle o provvedimenti inutili.  La Flax Tax proposta dalla Lega sarebbe l’ideale ma basterebbe dimezzare le tasse e la burocrazia esistenti, per ottenere, in poco tempo, una crescita dei consumi, del lavoro, della economia reale che produce benessere e giustizia sociale. Poi, a tutela di famiglie e imprese, andrebbe abolita Equitalia e rivisto tutto il sistema bancario e finanziario del credito…
E l’iniziativa dei Fratelli Cristiani?
Siamo stati i primi a denunciare  la strage di cristiani in medio oriente ed a sostenere concretamente la loro difesa, anche con l’invio di soldi che sono serviti loro  a comprare armi. Ora, con grave, colpevole ed ipocrita ritardo, se ne sono accorti tutti… Dobbiamo solo ringraziare la nuova Santa Russia Ortodossa di Putin per il suo aiuto alla Siria di Assad, se il terrorismo islamico sarà fermato. Ripeto, il mondo è cambiato: l'Europa deve uscire dalla NATO e costruire una nuova alleanza continentale euroasiatica.
(intervista a cura di Giovanni Morandi, destra blog.eu)
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Ho seguito molto attentamente il dibattito su passato, presente e futuro della destra italiana, in particolare, gli autorevoli interventi di Marcello Veneziani, Marco Valle, Nello Musumeci, Giorgia Meloni e Francesco Storace. Il primo dato di fatto è che la destra post-missina è diventata irrilevante nello scenario politico e culturale italiano. Il secondo dato di fatto è che lo spazio politico a destra, lasciato colpevolmente vuoto dai vertici finiani della vecchia AN, è stato abilmente occupato dalla nuova Lega di Matteo Salvini.
Se da una parte la Lega Nord, oggettivamente, fatica a diventare credibile movimento politico nazionale, dall’altra, Fratelli d’Italia non avanza perché ancora ostaggio delle logiche e degli interessi dei vecchi colonnelli che hanno già fatto fallire il progetto di Alleanza Nazionale e che, ora, tentano di mettere le mani sul patrimonio economico ed immobiliare della omonima Fondazione, proprietà morale e legale di tutti coloro che sono stati dirigenti, militanti ed iscritti del MSI.
Oggi, io, come la stragrande maggioranza del popolo della destra, non sono pienamente convinto di nessuna offerta partitica, quindi rimango alla finestra, occupandomi solo della tutela della tradizione e del patrimonio missino, e di iniziative culturali e sociali. Salvini dovrebbe passare dalle parole ai fatti, dalla lega nordista ad un vero e proprio Fronte nazional-popolare, e la Meloni, eliminata tutta la vecchia zavorra, dovrebbe convergere ed aderire a questo nuovo soggetto politico. Vedremo… Roberto Jonghi Lavarini

mercoledì 23 settembre 2015

La DESTRA italiana: passato, presente e futuro...


Ho seguito molto attentamente il dibattito su passato, presente e futuro della destra italiana, in particolare, gli autorevoli interventi di Marcello Veneziani, Marco Valle, Nello Musumeci, Giorgia Meloni e Francesco Storace. Il primo dato di fatto è che la destra post-missina è diventata irrilevante nello scenario politico e culturale italiano. Il secondo dato di fatto è che lo spazio politico a destra, lasciato colpevolmente vuoto dai vertici finiani della vecchia AN, è stato abilmente occupato dalla nuova Lega di Matteo Salvini.
 
Se da una parte la Lega Nord, oggettivamente, fatica a diventare credibile movimento politico nazionale, dall'altra, Fratelli d'Italia non avanza perché ancora ostaggio delle logiche e degli interessi dei vecchi colonnelli che hanno già fatto fallire il progetto di Alleanza Nazionale e che, ora, tentano di mettere le mani sul patrimonio economico ed immobiliare della omonima Fondazione, proprietà morale e legale di tutti coloro che sono stati dirigenti, militanti ed iscritti del MSI.
 
Oggi, io, come la stragrande maggioranza del popolo della destra, non sono pienamente convinto di nessuna offerta partitica, quindi rimango alla finestra, occupandomi solo della tutela della tradizione e del patrimonio missino, e di iniziative culturali e sociali. Salvini dovrebbe passare dalle parole ai fatti, dalla lega nordista ad un vero e proprio Fronte nazional-popolare, e la Meloni, eliminata tutta la vecchia zavorra, dovrebbe convergere ed aderire a questo nuovo soggetto politico. Vedremo...
 
Roberto Jonghi Lavarini
 
 
 

sabato 19 settembre 2015

"Uniti per San Giuliano"

 
Grande successo, ieri sera, per la prima riunione del movimento civico nazional-popolare Uniti per San Giuliano, promosso da Vincenzo Rallo, già dirigente di Forza Nuova. Alla serata hanno partecipato una settantina di cittadini, fra questi i rappresentanti del comitato inquilini delle case popolari e diversi ex militanti del MSI e di AN. Nel corso dell'evento sono intervenuti Roberto Jonghi Lavarini (promotore di Destra Lombarda) e Tullio Trapasso (rappresentante di Noi per Milano), e sono giunti il sostegno di Giuseppe Russomanno (consigliere di Milano città metropolitana) ed i saluti ufficiali di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia.

 


 

venerdì 18 settembre 2015

Rassegna Stampa

 
Intervista a Rino Demango (Destra per Rho)

Le opinion eretiche di Michele Rallo...



Immigrati, profughi rifugiati... idee poche, confusione molta...

Abbiamo sempre insistito sulla differenza tra rifugiati e migranti, anche quando nessuno sembrava farci caso e la parola d’ordine era: accogliere chiunque fosse “in cerca di una vita migliore”.
Adesso, di fronte all’emergenza di quest’estate, sembra che si incominci a fare qualche distinzione fra chi “ha diritto” e chi “non ha diritto” all’accoglienza. Dimenticando, peraltro, che nessuno “ha diritto” ad entrare in uno Stato di cui non ha la cittadinanza. È lo Stato, ogni singolo Stato, ad avere il diritto di accogliere o di respingere chicchessia. Ciò posto, gli Stati dell’Unione Europea aderiscono ad una convenzione ONU che fissa i parametri (rigorosi) per il riconoscimento dello status di rifugiato (o rifugiato politico). Sintetizzando al massimo: rifugiato è colui che è costretto ad emigrare «per fondato timore di persecuzione per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale od opinione politica»; migrante, invece, è colui che volontariamente lascia lo Stato di appartenenza, per motivi economici o per qualsivoglia altra causa. Fin qui – e chiedo scusa per essere stato costretto a ripetermi – la distinzione di fondo, detestata – manco a dirlo – dai buonisti in servizio permanente effettivo.
Stando così le cose (e, piaccia o non piaccia alla Boldrini, stanno proprio così), come fare per aggirare l’ostacolo e costringere l’Europa a non opporsi a questa invasione migratoria telecomandata? Semplice: ricorrendo ad una terza figura, che in maniera surrettizia si vuole sovrapporre e far coincidere con quella di rifugiato. Mi riferisco alla categoria del profugo, «termine generico – cito dal sito del Consiglio Italiano per i Rifugiati – che indica chi lascia il proprio paese a causa di eventi esterni (guerre, invasioni, rivolte, catastrofi naturali)». Ma, attenzione – e qui sta il punto – senza avere lo status giuridico di rifugiato, presupposto indispensabile per ottenere la “protezione” dello Stato ospitante.
Perché questa fondamentale differenza? Semplice: perché il rifugiato politico è una figura individuale, è una singola persona che – se ricondotta nel proprio paese – rischia una ingiusta (si presume) punizione, se non anche la perdita della vita. I profughi, invece, sono una categoria plurima, sono un insieme di persone che fuggono da un pericolo generico ancorché grave. Il rifugiato è talora costretto a prolungare nel tempo la propria permanenza all’estero, talché potrebbe integrarsi nello Stato ospitante e successivamente richiederne la cittadinanza. I profughi, al contrario, essendo solitamente in numero rilevante, possono ragionevolmente aspirare soltanto ad una ospitalità temporanea, per il periodo strettamente necessario al ritorno della normalità nel paese di origine: periodo che potrà durare anche alcuni anni, ma che dovrà necessariamente avere termine. Ecco perché – di solito e senza che qualcuno ne organizzi l’esodo “spontaneo” – sono ospitati in campi di raccolta posti generalmente poco oltre la frontiera degli Stati confinanti.
E veniamo ai profughi di cui si parla in questi giorni, quelli che arrivano dalla Turchia in Grecia, marciano attraverso Serbia, Ungheria ed Austria, per raggiungere infine la Germania. Sono profughi che riscuoto la generale simpatia, perché – direttamente o indirettamente – sono vittime della barbarie dell’ISIS. Ma in che misura costoro possono essere considerati “profughi”? Perché – si faccia attenzione – non ci troviamo di fronte a gente che fugge dal proprio paese, ma a persone che hanno già trovato un asilo oltre le frontiere siriane, segnatamente in Turchia, in Libano e in Giordania. Dopo di che, in una fase successiva, hanno deciso di affrontare un viaggio per raggiungere una destinazione migliore, di solito nell’accogliente Europa. Naturalmente, lascio ai giuristi decidere se il viaggio verso l’Europa possa essere considerato la prosecuzione della fuga dalla Siria in fiamme, o non piuttosto una “migrazione economica” da un asilo all’altro.
V’è, poi, un altro aspetto che dovrebbe consigliare una valutazione più attenta del fenomeno, specie dal punto di vista della sicurezza collettiva. Secondo alcune voci, infatti, in Turchia si assisterebbe ad un traffico vastissimo di passaporti siriani falsi. Si parla di svariate decine di migliaia di pezzi. Provenienza? Chissà, forse i soliti “trafficanti di uomini”, o forse altri personaggi con altro genere d’incombenze, turchi o stranieri che possano essere. Se la notizia dovesse essere confermata, è probabile che mezza Europa sia ormai piena di “migranti economici” afgani, pakistani, egiziani che hanno dichiarato di essere siriani. Ed è parimenti probabile che, tra i falsi siriani, ci siano anche molti soldati dell’ISIS, mandati in Europa per preparare future azioni terroristiche.
Intanto, assai misteriosamente, la cancelliera tedesca ha cambiato opinione, così di botto, sull’immigrazione. Adesso, la stessa gentile signora che aveva fatto piangere la ragazzina palestinese che chiedeva soltanto di terminare il corso di studi in Germania, la stessa cancelliera del Quarto Reich – dicevo – è diventata improvvisamente buona, buonissima, dolce, zuccherosa, gelatinosa… gronda comprensione e solidarietà da tutti i pori, ed assicura che la Germania accoglierà centinaia di migliaia di profughi e che – attenzione a questo passaggio – «molti tra loro diventeranno cittadini tedeschi». Che dire? Mi pare una conversione che sa di miracoloso; come quando il premier greco Tsipras ha cambiato idea, dalla sera alla mattina, sulla politica di rigore che ha disastrato la Grecia. Cose che succedono in questa strana Unione made in Maastricht.
Se poi allarghiamo lo sguardo fino agli orizzonti atlantici, ci accorgiamo che accadono cose ancor più strane. Come la sporca guerra d’aggressione contro il regime siriano di Assad – condotta in sostanziale alleanza dall’ISIS e da un esercito “democratico” finanziato dagli americani – guerra che è la causa diretta di tanti cataclismi geopolitici, ivi compresa l’ondata di profughi che oggi preme alle porte dell’Europa.
È strana questa guerra? No, è una guerra in linea con tutti gli altri disastri provocati dagli americani in questi ultimi anni (Somalia, Iraq, Libia, eccetera). Ciò che è strano è che nessuno fra i capi di governo europei abbia sentito il bisogno di chiedere agli USA e alla NATO di seguire una politica meno contraria agli interessi dei nostri paesi. Misteri, misteri…
On. Michele Rallo
Michele Rallo
ralmiche@gmail.com
www.europaorientale.net
 

giovedì 17 settembre 2015

Patrioti di tutto il mondo, uniti, contro la plutocrazia mondialista!

 
Roberto Jonghi Lavarini è stato ufficialmente accettato nel consiglio del Movimento Mondiale Nazional-Conservatore (WNCM), coordinamento internazionale che raggruppa una cinquantina di gruppi patriottici e tradizionalisti di tutto il mondo.

mercoledì 16 settembre 2015

NUOVO SONDAGGIO:


 
Da oggi parte il nuovo sondaggio sul candidato ideale del centro-destra a Sindaco di Milano. Il sondaggio è promosso dalla Associazione Culturale Grande Milano,  ed organizzato, in maniera seria e rigorosa, dal Moai Studio, società di comunicazione e web di Milano. Per coinvolgere il maggior numero di cittadini milanesi, ogni utente avrà la possibilità di esprimere un singolo voto. Il sistema registra tutti gli accessi ID e concede una sola possibilità, ovvero: dallo stesso computer si può votare una sola volta.
 
I candidati sono quelli ufficialmente in campo (il consigliere Giulio Gallera di Forza Italia, l'opinionista Roberto Jonghi Lavarini de la Destra e il banchiere Corrado Passera di Italia Unica) e quelli autorevolmente proposti come Claudio De Albertis (presidente dei costruttori ANCE), il giornalista televisivo Paolo Del Debbio, Nicolò Mardegan (promotore di Noi x Milano), il manager Giuseppe Sala (presidente di Expo) e l'On. Daniela Santanchè.
 
Abbiamo escluso dalla lista i nomi di coloro che hanno ufficialmente ritirato o declinato la propria candidatura e che erano, invece, presenti nel precedente sondaggio:
 
Partecipare al sondaggio è assolutamente facile, veloce ed anonimo: basta andare sul sito internet http://progettomilano.it/ e cliccare sul nome del candidato preferito.

domenica 13 settembre 2015

Sindaco di Milano: Destra Lombarda protagonista!

 
Ringraziamo i 2175 milanesi che hanno partecipato al nostro sondaggio sul candidato sindaco ideale per il centro-destra a Milano. Non si tratta, ovviamente, di una ricerca scientifica ma, comunque, è una interessante indicazione preferenziale di un buon campione dell'elettorato di destra-centro. Nei prossimi giorni, sempre sul candidato sindaco del centro-destra a Milano, daremo inizio ad un nuovo sondaggio, aggiornato: con l'uscita di scena di Matteo Salvini, la candidatura ufficiale di Corrado Passera e l'ipotesi di Paolo Del Debbio. www.progettomilano.it

giovedì 10 settembre 2015

DESTRA PER RHO

 
Su iniziativa di Gennaro Demango, per tutti "Rino Banana", storico militante della destra milanese (dal Movimento Sociale alla Fiamma Tricolore), si è costituito il nucleo del movimento Destra per Rho, con l'obbiettivo politico di riportare le storiche tematiche e battaglie della destra sociale sul territorio, anche in vista delle prossime elezioni comunali del 2016. Destra per Rho (gruppo facente parte del coordinamento regionale di Destra Lombarda) è un legittimo movimento politico-culturale, di opinione ed espressione, liberamente di destra all'interno della coalizione di centrodestra, dialogante con tutti ma, oggi, particolarmente vicino alle posizioni della nuova Lega Nord di Matteo Salvini, sopratutto in materia di sicurezza, immigrazione e tasse.
 

Sostieni concretamente la Destra Lombarda !

 
IBAN: IT16G0760101600001022670945
CCP.: 001022670945,
BONIFICO intestato a Associazione Culturale Grande Milano

o tramite PAYPAL: contributi@progettomilano.it

mercoledì 9 settembre 2015

Uniti per San Giuliano Milanese.

 
LA DESTRA SOCIALE E IDENTITARIA
PER SAN GIULIANO MILANESE
OBBIETTIVO ELEZIONI COMUNALI 2016
SABATO 19 SETTEMBRE – ORE 20.00
PIZZERIA ORCHIDEA
VIA CARLO PORTA 2 – S. GIULIANO M.
VINCENZO RALLO
(promotore movimento Uniti per San Giuliano M.)
GIUSEPPE RUSSOMANNO
(Consigliere di Milano Città Metropolitana)
ROBERTO JONGHI LAVARINI
(coordinatore movimento Destra Lombarda)
Sono invitati i rappresentanti locali di
Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia
Informazioni e adesioni: enzo384@libero.it

mercoledì 2 settembre 2015

Solidarietà politica a Casapound e Forzanuova.

 
 
COMUNICATO STAMPA di DESTRA LOMBARDA
 
"Parteciperemo ai due eventi legittimamente organizzati dai movimenti Casa Pound e Forza Nuova in Lombardia, portando loro la nostra solidarietà politica ma anche proponendo loro di fare fronte comune contro la plutocrazia mondialista, l'immigrazione clandestina ed il terrorismo islamico, facendo tutti quadrato intorno alla nuova Lega Nord di Matteo Salvini" questa la dichiarazione di Roberto Jonghi Lavarini, presidente del movimento Destra per Milano e promotore della nuova alleanza Destra Lombarda. "La sinistra comunistoide, invece di pensare ai reali problemi del popolo italiano, perde tempo in vecchie e penose battaglie ideologiche ed in ridicoli slogan antifascisti, prendendosela, non contro i poteri forti internazionali, responsabili della attuale crisi economica e sociale, ma contro le feste, i tornei di calcio ed i concerti musicali della destra radicale ed identitaria. Poveri compagni, a volte mi fanno più pena che schifo..." ha concluso provocatoriamente il "Barone Nero". https://it-it.facebook.com/DestraPerMilano

lunedì 31 agosto 2015

Fare Fronte, con la Lega, contro mondialismo, immigrazione e terrorismo!

 
La politica democratica, partitica ed elettorale, mi piace sempre meno. Sono politicamente cresciuto con il Movimento Sociale Italiano che, nonostante tutti i suoi difetti, era veramente una “comunità di credenti e combattenti” dove si faceva buona Politica e c’era una vera classe dirigente, capace e preparata, seria e motivata, colta e coraggiosa. Dopo l’illusione della prima AN ed il lampo della Fiamma, non ho più trovato una collocazione, per me, soddisfacente, ed ho inutilmente cercato alternative unitarie a destra. Ma la nostra area si è polverizzata e marginalizzata da sola, fra opportunisti voltagabbana e presunti duri e puri, fino a scomparire dalla scena politica nazionale. Periodicamente, disgusto e delusione, mi fanno allontanare dalla militanza ma, alla fine, ha sempre prevalso la passione politica ed il patriottico senso del dovere. Ora c’è in ballo il progetto di Destra Lombarda ma, in sintesi e con estrema chiarezza, mi sono convinto che, in questo difficile momento storico e politico internazionale, è nostro dovere essere realisti e fare fronte contro i nemici comuni (plutocrazia mondialista, immigrazione terzomondista e terrorismo islamico), facendo pragmaticamente quadrato intorno al soggetto politico più forte del momento, ovvero la Lega di Matteo Salvini. Certo la nostra comunità deve avere il giusto riconoscimento, ruolo e spazio di azione, ed in questo dobbiamo impegnarci tutti, mostrando ai nostri alleati, oltre alla nostra coerenza ed al nostro stile, anche la nostra forza ed intelligenza politica. (Roberto Jonghi Lavarini)


Verità politicamente scorrette...

 
Con il colonialismo, soprattutto con quello italiano (imperiale e fascista), stavamo bene noi europei ma stavano sicuramente meglio anche i popoli africani ai quali veniva garantita stabilità, ordine ed un minimo di benessere. Con la decolonizzazione, abbiamo abbandonato quei popoli nel caos, nella povertà, nelle divisioni etniche e religiose, in balia di dittatori e regime corrotti e dello sfruttamento delle multinazionali. La verità, politicamente scorretta, è che quelle terre sono ricchissime di risorse naturali ma quei popoli non sono ancora in grado di utilizzarle e governarle. Siamo di fronte ad una vera e propria invasione di nuovi barbari, soprattutto negri e mussulmani, abbiamo il dovere di difendere la nostra civiltà europea, bianca e cristiana, la nostra identità e la nostra sicurezza. Dobbiamo essere noi a tornare in Africa a portare civiltà e giustizia, anche con la forza militare, per sconfiggere il terrorismo islamico ed il banditismo tribale. Bisogna chiudere le frontiere, pattugliare le coste, espellere immediatamente tutti i clandestini. Gli unici veri rifugiati da aiutare ed accogliere sono solo i cristiani perseguitati che, nei loro paesi di origine, dopo le ipocrite guerre democratiche, rischiano di essere sgozzati.
 
 
 
Questa Chiesa, buonista e relativista, da molto tempo, in profonda crisi morale ed identitaria, in pieno caos teologico e liturgico (chitarre, applausi, arcobaleni, preti in borghese e comunione nelle mani), spesso al limite della eresia, piace molto a giornalisti ed intellettuali, soprattutto ai non cristiani, persino ai compagni atei ed ex anticlericali, ma sempre meno al popolo dei fedeli. Applaudono ebrei e mussulmani ma piangono i cristiani orientali ed africani perseguitati e massacrati dal terrorismo islamico, applaudono omosessuali e coppie irregolari ma le famiglie naturali, soprattutto quelle numerose, si sentono sempre più abbandonate a loro stesse. Tutti i numeri concordano, purtroppo, in questa analisi sul pontificato del piacione latino Papa Francesco. Noi, al netto delle inopportune continue dichiarazioni politiche di certo clero mondano e progressista, che andrebbe opportunamente zittito, continuiamo a pregare per la Chiesa Cattolica, il Pontefice regnante ed il popolo dei fedeli, e ci stringiamo intorno a quelle roccaforti della tradizione come la benemerita Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata da quel sant’uomo di Monsignor Marcel Lefevbre. Certo, guardiamo, con grande invidia e simpatia, alla autorevolezza, oltre che alla estetica, della Ortodossia russa e slava che, non a caso, continua ad aumentare il numero di praticanti e sacerdoti.

venerdì 21 agosto 2015

Il Punto di Roberto Jonghi Lavarini.


 
“IL PUNTO”

21 agosto 2015

La situazione internazionale è molto grave: a causa delle ipocrite guerre “democratiche” americane (inglesi e francesi), i 3/4 dell’Iraq e la metà della Siria sono nelle mani del più feroce e disumano terrorismo islamico (sunnita wahabita e salafita), la Libia è nell’anarchia e nel caos, e l’Egitto in grave difficoltà. La plutocrazia mondialista mira a destabilizzare e distruggere la nostra civiltà europea e cristiana, imponendo ai popoli ed alle nazioni, la sua dittatura finanziaria e bancaria. L’occidente vive una gravissima crisi, spirituale, morale e culturale, prima che politica, economica e sociale. L’invasione di immigrati extraeuropei (soprattutto mussulmani) deve essere inquadrata, capita e combattuta in questo contesto generale. Stesso discorso vale per la politica italiana, completamente succube di questi eventi epocali e di questi poteri forti sempre più forti. Tutte le nostre analisi e previsioni geopolitiche degli scorsi anni si sono rivelate, purtroppo, esatte: avevamo ragione su tutto ma siamo rimasti minoranza critica inascoltata. Ora è venuto veramente il momento, prima che sia troppo tardi, di reagire alla decadenza interna ed alla invasione esterna, riunendo tutte le forze sane, facendo fronte comune in un grande movimento nazional-popolare.

Destra per Milano evolve in Deste Lombarda e già pensa a come coordinarsi con analoghi gruppi spontaneamente nati in Piemonte, Liguria, Abruzzo, Campania e Sicilia. Ma non vogliamo, ripeto ancora una volta, creare l’ennesimo partitino dello zero virgola, ma un forte movimento di opinione e pressione politica, che faccia informazione e formazione, che scuota le coscienze del popolo e che influenzi positivamente le scelte partitiche, elettorali ed istituzionali. Noi dialoghiamo e ci confrontiamo con tutti ma i nostri interlocutori privilegiati rimangono, ovviamente, la Lega Nord di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, entrambi posizionatisi finalmente e stabilmente a destra. La prima partita importante sarà quella delle elezioni comunali di Milano, nel 2016, dove, da destra, daremo il nostro determinante contributo politico, di idee e militanza, alla coalizione di centrodestra, per riconquistare e tornare a ben governare la nostra città. Ma non si vota solo a Milano, penso a Rho e ad altri importanti comuni lombardi dove saremo sicuramente presenti.

In queste vacanze ho incontrato e mi sono confrontato con tanta gente, importanti esponenti politici quanto semplici militanti e simpatizzanti, imprenditori e giornalisti, uomini di cultura e saggi popolani, italiani del nord e del sud, giovani e anziani, che mi hanno arricchito di informazioni, idee e buoni consigli. Segnalo, fra tutti, il casuale e piacevole incontro, voluto dal destino, in un paesino sull’Etna, con Salvatore Lentini, che, con la sua colta e calorosa accoglienza siciliana, mi ha fatto ricoprire il senso autentico e profondo del cameratismo, ovvero l’appartenenza alla stessa “comunità ideale di credenti e combattenti”.

Ricordo, sempre, a tutti, innanzitutto a me stesso, di rimanere saldamente “uomini in piedi, sopra le rovine”, anche se realisticamente dobbiamo imparare bene a “cavalcare la tigre”.

ROBERTO JONGHI LAVARINI
 

venerdì 24 luglio 2015

Nuove pagine per nuove battaglie...

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DESTRA LOMBARDA (coordinamento regionale)
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ROBERTO JONGHI LAVARINI (personaggio pubblico)
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giovedì 23 luglio 2015

Liberi e coerenti, senza rivali a destra...


 

"A destra non abbiamo rivali. Siamo stati i primi, a metà degli anni '80, a denunciare il pericolo di una immigrazione incontrollata che avrebbe causato insicurezza e disagi sociali, la decadenza morale della società occidentale, l'assenza di una autentica politica europea e le speculazioni finanziarie della plutocrazia mondialista. Tutti gli altri sono arrivati dopo, in colpevole tragico ritardo, Lega compresa! Il popolo italiano riconosce, e sempre più apprezza, la nostra coerenza politica e la nostra assoluta determinazione. Per questo, anche a Milano, soprattutto nei quartieri più disagiati, stiamo crescendo e radicandoci: la gente ci chiama perché si fida di noi e noi non li deluderemo. Siamo sempre pronti a difendere i loro sacrosanti diritti, scendendo fisicamente in piazza, come è successo recentemente a Roma ed a Treviso..." questa la dichiarazione del "barone nero" Roberto Jonghi Lavarini (presidente del movimento Destra per Milano e promotore del coordinamento regionale Destra Lombarda) che ha annunciato, insieme presidente onorario del movimento, il paracadutista conte Alessandro Romei Longhena,  "ronde volontarie organizzate" pronte a difendere gli Italiani da immigrati clandestini e zingari. Trattasi di gente tosta e preparata, una ventina di bravi camerati, fra questi molti ex militari, esperti di arti marziali ed appassionati di softair, che, in maniera assolutamente pacifica, legale e disarmata, sono pronti a pattugliare le strade della città, insieme ai cittadini milanesi. Una sorta di consulenti tecnici, come gli "addetti militari" all'estero, che preparano la gente allo loro legittima autodifesa.
 

 
 

mercoledì 15 luglio 2015

Sindaco di Milano: pronti a sostenere Paolo Del Debbio.


"Il filosofo nazional-popolare Paolo Del Debbio sarebbe non solo un candidato ideale ma anche un bravo sindaco. E' una figura che unisce il centrodestra: è uomo estremamente colto ma sa parlare al popolo, è un grande comunicatore ma ha anche una esperienza amministrativa come assessore, è di Forza Italia ma piace anche alla Lega. Noi siamo pronti a sostenerlo!" questa la dichiarazione di Roberto Jonghi Lavarini, presidente e candidato sindaco di bandiera di Destra per Milano - Destra Lombarda, già consigliere e presidente di zona 3 (proprio quando Del Debbio era assessore al decentramento...).

martedì 14 luglio 2015

DESTRA LOMBARDA a BERGAMO, COMO, LECCO, MILANO e VARESE...

 
 
Importante riunione, stasera in provincia di Milano, verso la costituente regionale della DESTRA (nazionale, popolare, sociale, radicale ed identitaria) LOMBARDA: nascono i gruppo promotori di BERGAMO, COMO, LECCO, VARESE, Cinisello Balsamo (MI), Clusone (BG), Rho (MI) e Salò (BS).
 
 

Jean Marie Le Pen patriota combattente anti-mondialista!


Il nemico di tutti i popoli e di tutte le nazioni è la plutocrazia mondialista!